Il Piano Idea città Bellaria Igea Marina venne redatto in occasione degli incontri preliminari per la stesura di uno dei nuovi strumenti di pianificazione urbanistica, ovvero nella fase di studio del Piano Strutturale Comunale.
Commissionato nel 2008 dalle categorie economiche che si raggruppano sotto la sigla Emisfero Associazioni (Confartigianato, Federalberghi, Coop. Bagnini, Confcommercio), rappresentanti globalmente circa l'80% della forza economica della città.
L'obiettivo individua nel concetto stesso di “Piano Idea città Bellaria Igea Marina” l'intenzione di promuovere in primis un pensiero di città su cui successivamente riflettere e sviluppare un piano urbanistico.
Costruire un metodo operativo in grado di far emergere il carattere espressivo e il ruolo della città, sia alla scala urbana che territoriale, analizzando i valori e i significati dei singoli luoghi non che il modo con cui questi vengono vissuti dai cittadini.
L'importanza di riflettere su un modello concettuale di città per poi elaborare un Disegno Organizzativo Generale dinamico e flessibile, operando sui nodi e sulle connessioni, non solo fisiche ma anche relazionali al fine di costruire un impianto come "tessuto matrice".
Affidando successivamente al progetto urbano il ruolo di strumento chiave per la composizione delle realtà urbane.
I contenuti del piano evidenziano come primo obiettivo la naturale vocazione per Bellaria Igea Marina di affermarsi culturalmente, socialmente ed economicamente in modo sempre più solido come città improntata sul turismo. Promuovendo contemporaneamente altre forme di sviluppo economico-sociale quali l’artigianato e il commercio locale, le attività rurali e culturali, come componenti (attualmente sofferenti o inesistenti) integrative e necessarie per uno sviluppo generale della città prossima ai 20.000 abitanti.
Questo implica la capacità di ragionare:
-alla scala geografica individuando un ruolo per Bellaria Igea Marina quale quello di "cerniera" tra il sistema turistico rivierasco e quello dell’entroterra in modo da coniugare il sistema economico turistico con quello commerciale artigianale e rurale dell'interno, nell'ottica di "fare sistema territoriale".
-alla scala urbana rispondere a due esigenze identificabili come obiettivi al fine di costituire la "saldatura" tra Bellaria e Igea Marina e dare origine ad una organicità tra le varie parti del territorio urbanizzato.
Concependo sin da ora interventi progettuali a breve e medio termine in modo compatibile con i progetti a lungo termine, all'interno di una visione olistica capace di costruire in modo coordinato l’idea di città per il futuro.
Le linee guida del Piano Idea sono impostate sui "sistemi delle qualità" (intendendo per qualità il rapporto tra le esigenze che la città avanza e le prestazioni fornite dagli elementi urbani) attraverso i quali si configura una trama di sistemi di rapporti:
- sistema mobilità
- sistema macro ambiti
- sistema distensione del centro
- sistema valorizzazione territorio rurale.
Concentrando poi l'attenzione sui sottosistemi pertinenti ad aspetti specifici della realtà urbana e territoriale, con la consapevolezza che non esiste una dicotomia tra il global e il local, ma che esiste un'unica dimensione quale quella globale che rappresenta il campo di esistenza all’interno della quale una città può affermarsi in modi e forme differenti.
Interpretando il local come una dimensione modellabile (soprattutto per una realtà turistica) da strutturare sulle risorse storico-ambientali e nella capacità di saper offrire interessi, far vivere delle esperienze ed emozioni non riproducibili altrove.
Coscienti che in futuro un ruolo fondamentale verrà sempre più svolto non solo dalle città capoluogo come Rimini, Ravenna e Cesena, ma anche da realtà municipali come Bellaria Igea Marina se saranno in grado di sviluppare una propria centralità e divenire un nodo significativo nella rete del sistema territoriale.
Un Piano Idea che cerca (sull'esempio di Ludovico Quaroni) di promuovere per il futuro piano urbanistico un metodo progettuale dove ci si auspica si possa coniugare sinergicamente le idee formali con le ipotesi normative.