Architetto Cristian Gori


Il Parco del Gelso

Progetto illustrato nel tema "Gli spazi verdi della socialità"
al Workshop Internazionale New Gardens for the City Life
Fiera di Rimini, 7-9 ottobre 2012 organizzato dalla rivista Paysage

"Una mappa tridimensionale come luogo speculativo della città e del territorio"


anno 2011

Unico vero e proprio parco in virtù della sua vastità di circa 25 ettari, questa ampia superficie si inquadra urbanisticamente tra i due principali ingressi di Igea Marina (via Orazio a nord e via Ennio a sud) estendendosi a monte della ferrovia sino in prossimità dei recenti complessi residenziali prospicienti la via Ravenna. Perno di coesione urbana tra la fascia turistica alberghiera dominata dal Centro Commerciale Naturale di Igea Marina a mare della ferrovia e i complessi residenziali del Peep, Pino Blu,Pian delle Vigne sorti tra la fine anni '80 -'2000. Inoltre si congiunge con alcuni importanti impianti sportivi quali: palasport, piscina e campi da calcio in corrispondenza del nucleo storico di Bordonchio. Attualmente si configura come un pregiato serbatoio di natura all'interno di un perimetro delimitato da assi stradali, cinte di costruzioni e stringhe di edifici, capace di offrire delle vedute scenografiche che si proiettano per dimensione alla scala paesaggistica urbana. Il progetto del parco si inserisce nel programma di riqualificazione previsto dal "Piano degli spazi verdi della socialità". Il concetto progettuale proposto è quello di concepire il parco come una "Mappa tridimensionale" trasformandolo in un luogo speculativo della città e del territorio operando sugli elementi presenti attualmente al suo interno (ambientali, naturali, storici, culturali ecc) come siti cognitivi sulla quale costruire singoli Percorsi tematici interattivi. Percorsi tematizzati sulla quale costruire un "sistema di forze" dalla duplice valenza:

- Endogena, ovvero capace di formare dei peculiari luoghi interni di attrazione e permanenza

- Esogena, mediante luoghi caratterizzati da input tematici capaci di evocare dei concetti di connessione che rimandano verso la città e il territorio.

Avvalendosi come logica interpretativa della
dis-giunzione
, come rivelatrice concettuale di spazi aperti, non finiti e della dis-locazione attraverso la quale introdurre una percezione mentale dello spazio distinta da quello fisico e dare origine a nuove forme relazionali. Il progetto si struttura sull'individuazione di cinque tematiche generatrici: (Storica, Etnologica rurale, Naturalistica ambientale, Ludico ricreativa, Simbolica orientativa) dove all'interno di ciascuna di queste tematiche si sviluppano dei peculiari percorsi capaci di dare origine ad una nuova concezione dello spazio. Non solo nuovi luoghi, ma un nuovo senso di concepire i luoghi del Parco del Gelso. Il parco diviene cosi uno strumento speculativo dove attraverso la natura ciascuno potrà avventurarsi al suo interno in personali percorsi esplorativi che proiettano verso la conoscenza spazio-temporale della città e del territorio. Cercando di conseguire come obiettivo uno spazio pubblico non più solo come scena entro cui ci si muove, ma scena che si muove e fa muovere; dove oltre alla circolazione delle persone è destinato alla circolazione dei modi di intrattenimento, di ricreazione e della conoscenza della città. Un progetto che intende spostare l'attenzione dalla forma alla performance attraverso il quale caratterizzare con una nuova connotazione il parco. Una sorta di "Monade urbana" capace di sintetizzare al suo interno i contenuti cognitivi della città e del territorio e contemporaneamente essere in qualità di parco urbano parte integrante.